Il mio Passatore 2016 – Dario racconta…

5 Settembre 2016 at 10:07

Il Mio Passatore

Innanzitutto, desidero chiedere scusa per il ritardo di stesura di queste righe di commento, ma credetemi in queste settimane che sono velocemente trascorse dall’edizione del passatore, nulla ho dimenticato, anzi tanti ricordi si sono ben assestati in me. Certo qualcuno potrebbe pensare che dopo settimane dall’evento tante impressioni siano svanite, dimenticate o perse, ma in questa occasione tutto e’ rimasto nella mia memoria ma soprattutto tanto si e’ consolidato nel mio cuore di atleta runner non vedente.

Ora, prima di iniziare i vari racconti e commenti vorrei ringraziare di vero cuore chi ha permesso con il suo aiuto di farmi compiere tale avventura. Queste persone o meglio direi amici sono Maurizio e Rosalina. Questi amici hanno dato tanto del loro tempo per farsi’ che io potessi arrivare a questo traguardo, e per questo tanto a loro sono grato. Certo non tralascerei tutto il gruppo delle tartarughe che ogni giovedì sera quando in sede ci ritrovavamo non tralsciavano incoraggiamenti e complimenti.

Vi confesso che per me, e credo e spero per ogni disabile, quando una persona che all’inizio si offre di accompagnare un disabile rimane un semplice accompagnatore, poi con il passare del tempo e il crescere dell’affiatamento diventa un amico. Certo da parte mia si istaura anche un rapporto di fiducia che va al di sopra di una semplice amicizia.

Ora arrivo ai commenti della gara; ovviamente una gara cosi’ lunga si prepara in diversi mesi, cosi’ ho fatto io con l’aiuto-collaborazione di Maurizio e Rosalina, il primo svolgeva con me la parte settimanale serale e Rosalina la versione dei lunghi domenicali.

Sinceramente vi confesso che questa e’ la seconda volta che tento questa corsa, la prima purtroppo non l’ho terminata causa malesseri fisici a meta’ percorso. quindi in me il capitolo Passatore si e’ aperto gia dal mese di gennaio 2015 quando una sera come tante ricevo una telefonata di Maurizio con la proposta di effettuare tale corsa. Vi confesso che all’inizio sono rimasto senza parole: ma io? come faccio a coprire 100 chilometri, sono troppi? e poi cosa non indifferente ho solo alle mie spalle come bagaglio solamente una maratona, Rimini 2014 e tantissime mezzemaratone concluse sicuramente non con tempi olimpici.

Ma Maurizio con estrema calma e convinzione dopo alcuni minuti con ottimi ragionamenti mi ha convinto a provare l’avventura. Ovviamente essendo gia gennaio bisognava partire subito con allenamenti specifici e mirati alla distanza, ma soprattutto come lui dice, preparare subito la testa giusta, che, vi assicuro, quest’ultima e’ veramente il motore di tutto.

L’indomani anche Rosalina mi ha contattato incoraggiandomi alla cosa… ovviamente gia sapeva la mia risposta positiva riferitale dal nostro mauris.

Cosi’ via … siamo partiti con uscite serali in pista e lunghi domenicali, che intramezzavo con fine settimana sugli sci da fondo, essendo un forte appassionato e praticante alla pratica degli sci stretti.

Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, si arriva all’ultimo weekend di maggio. di buonora, il sabato mattina siamo partiti in auto da Legnano in direzione Firenze, citta’ ove il passatore ha la sua partenza. Alle 15,00 lo sparo, e via per le vie del centro storico a percorrere i fatidici 100. Mi sentivo carichissimo, forse troppo,tanto che solo pochi sapevano di questa cosa. Ovviamente la famiglia e coloro che avevano provveduto all’organizzazione pratica. Di sicuro amici vari e altri runners di mia conoscenza erano allo scuro di tale evento… credevo che il tenermi tutto in me senza esternare nulla fosse buona cosa. Sicuramente cosi’ non e’, certo non fare pubblicazioni su giornali, ma se qualche persona in piu’ ne sia al corrente nulla cambia. Sicuramente avevo troppa paura di un fallimento, di non portare a casa un risultato che il tenere allo scuro fosse la miglior cosa. e cosi’ e’ stato… Al cinquantesimo chilometro circa ho dovuto abbandonare per malesseri vari. forse qualche rifornimento sbagliato, forse il tempo fresco, ma non pioveva, forse altre cosine, insomma ho dovuto mio malgrado al passo della colla salutare tutti e salire in auto. non vi dico…. da quel momento in me e’ partita una serie di pensieri di fallimenti vari, di non capacita’, di insuccesso… vi assicuro che sono durati un paio di mesi. dall’autunno mi sono deciso dopo aver esposto il desiderio a Maurizio e Rosalina di riinizare la preparazione per un nuovo tentativo all’edizione 2016.

Cosi’ da quel periodo e iniziata la nuova avventura alla corsa del maggio 2016. vi assicuro che ho costruito il tutto sulla esperienza della volta precedente. Fare tutto con calma, con serenita’ ma soprattutto con la giusta testa, parlandone a coloro che arrivavano a questo argomento. vi assicuro che con la testa tutto si puo’ fare, tutto si puo’ ottenere, anche risultati che alla vigilia li si ritengono difficili. Cosi’ giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, anche quest’anno 2016 si arriva all’ultimo weekend di maggio, data dell’evento atteso.

Questa volta in treno con Maurizio e Rosalina abbiamo raggiunto il capoluogo toscano, giunti in citta’ dopo aver espletato le pratiche di ritiro pettorali e fatto un piccolo ristoro come rifornimento pregara, ci siamo avvicinati alla partenza nel cuore della citta’.

Ore 15,00 lo sparo e… via alla nuova avventura. faceva parecchio caldo, ma stavo veramente bene, ero rilassato e sentivo le gambe belle rilassate, pronte ai 100. Con il mitico cordino affiancato a Rosalina, con Maurizio che con un fischietto manifestava la sua simpatia, siamo partiti in 2500 se non erro. Un bellissimo flusso di gente che voleva come me portare a termine la corsa. da non dimenticare lo speaker che oltre saluti e auguri, ricordava l’arrivederci a domattina a Faenza… vi assicuro che anche tale cosa mi ha dato un’ulteriore carica.

Via via girando per le vie siamo arrivati alla salita di Fiesole. Il caldo sempre imperante avvolgeva tutti, tanto che al primo ristoro dei 5 chilometri v’era un vero assedio per rifornimenti di acqua e prodotti vari. Visto l’affollamento abbiamo deciso di superarlo rimandando il tutto al successivo. la salita continuava imperterrita, ma io con un passo lento ma costante macinavo passi su passi. ed ecco un ristoro solo d’acqua… eh no… qui si deve fare approvvigionamenti… e poi via per non perdere tempo utile.

Via via chilometri dopo chilometri, si arriva al cancello di Borgo San Lorenzo. Il caldo era calato, il sole aveva un altro effetto e soprattutto le forze erano ancora buone. soprattutto le gambe avevano ottima resa. ma ad un tratto sento un pizzicore sul piede. ahimé… che non sia un inizio di vescica? eh spero di no, se al 32 ho problemi ai piedi diventa dura vedere il 100. Ma dopo una decina di minuti, tale bruciore sembra terminato, forse non si trattava di vescica… va be tutto e’ bene ciò che finisce bene. per ora non da problemi e che stia li calma e tranquilla. intanto inizia la mia profonda curiosita’ circa tempi di gara e orario, Maurizio, che ha sostituito Rosalina al cordino magico, non vuole che nulla di tutto ciò venga da me conosciuto. Cosi’ devo andare avanti a sensazione, cercare di capire qualcosa dalla gente che supero o che mi supera. ma per ora nulla di tutto questo. cosi’ mi dico: chi se ne frega di orari e tempi di percorrenza, una volta tanto che si può stare senza orologio, godiamolo…

E via cosi’! Passo dopo passo e chilometro dopo chilometro si arriva ad attaccare il passo della Colla. li inizio a fare paragoni con lo scorso anno. li iniziavo ad avere malesseri vari e soprattutto faticavo molto di piu’… questa volta mi sentivo bene. soprattutto avevo la forza non indifferente di rifiutare il desiderio di sedere per qualche minuto a riposare le gambe… e cosi si sale… una salita di diverse pendenze, talvolta ripida, talvolta meno, e alcune volte con qualche metro di ipotetico piano.

Via via, passo dopo passo dopo, alcuni ristori ove ho sempre preso del tea caldo o anche freddo con alcuni biscotti, si arriva alla vetta alla Colla. in quel momento ho in pieno il ricordo… ma questa volta no, no, no… mi sento bene e la corsa continua. Mauris, mi chiede: ti ricordi lo scorso anno? vuoi dir qualcosa a qualcuno?… la mia risposta e’ stata: vorrei lasciare al piu’ presto questo posto e agganciare la discesa visto che la volta scorsa non ho avuto il piacere di provarla… ho chiesto consiglio al mio coach Maurizio se fosse cosa buona un cambio maglia? la sua risposta e’ stata che se non fosse così necessaria avrei potuto rimandare. Il clima era favorevolissimo, anche in cima al passo non faceva per nulla freddo, c’era una brezzolina che oltre che far piacere non faceva bagnare assai le magliette indossate.

Chilometro dopo chilometro, fatta la discesa piu’ o meno ripida, si arriva alla zona pianeggiante o quasi.

Vorrei anche scrivere qualche riga di ringraziamento per Sonia, che in auto ci assiteva con incoraggiamenti e portando, quando la contattavamo, prodotti di ristoro. Ancora un grazie per tutto questa assistenza prestata che vi assicuro, è importante a 360 gradi. Con lei vi era anche Antonietta che con le sue imprese storiche alla nove colli dava sempre un incoraggiamento fortissimo.

Via via chilometro dopo chilometro si arriva al cartello dei 65 e li sento un concorrente che rispondendo ad un’altro riferisce orario esatto e tempi vari. Purtroppo qui e’ caduto il volere di Mauris che non voleva che facessi nella mia testa pensieri vari su tempi e orari. Certo non per cattiveria o altro, ma forse per evitare che facessi paragoni o calcoli vari circa l’arrivo al centro di Faenza. Dopo averlo assicurato che nulla succedeva in me, ossia che non avrei fatto nessun calcolo, abbiamo continuato per tutta la notte la nostra corsa. Ad un certo punto quando mi ha chiesto di sospendere la corsa, facendo solo un passo veloce causa dolori alle gambe, sinceramente mi sono preoccupato assai… e cosi’ passo dopo passo e lasciandoci alle spalle alcuni paesini, abbiamo raggiunto il chilometro 90.

li inizia una lunga via sempre dritta che porta a Faenza. Vi assicuro che e’ un po’ lungo e difficile colmare tale tratto, ma… con calma e tantissima volonta’ siamo giunti al 98. li’ Mauris mi ha chiesto di riprendere la corsa per effettuare un arrivo veloce, sciolto e bello. Per evitare cali improvvisi e soprattutto per non affaticare lui dai suoi dolori che immaginavo essere particolarmente intensi, ho preferito fare una partenza correndo dal 99, cosi’ quando in lontananza ha intravisto il cartello segnaletico, ho raccolto le energie, e sentendo il traguardo vicino e ormai mio e suo, ho iniziato a correre. Credetemi sulla carta dopo 98,5 chilometri non e’ facile, ma in quell’ attimo ho avuto uno scatto che mi ha portato a tagliare il traguardo con affanno ma non cosi’ morto di stanchezza come credevo…

All’arrivo ho potuto abbracciare oltre Mauris anche Sonia, Antonietta anche altri amici tartarughe che erano arrivati per l’occasione. Dopo un pianto commosso e un abbraccio profondo con colui che mi ha perfettamente guidato, ho chiesto di Ros… ma chissa’ dove si trova? con il cellulare l’abbiamo raggiunta e dopo incoraggiamenti per raggiungere anche lei lo striscione, ho provveduto ad un abbondante ristoro e al ritiro della medaglia unitamente all’attestato d’arrivo.

16 ore e 54 minuti per 100 chilometri… credetemi per me un successo sportivo che non dimenticherò mai, anzi lo metterò tra i risultati piu’ importanti delle mie esperienze sportive da portatore di handicap.

In conclusione e soprattutto vorrei rinnovare ringraziamenti a tutti coloro che hanno permesso cio a me, ovviamente senza dimenticare nessuno…

Grazie a tutti Dario

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