La mia Marathon Trail lago di Como

20 Luglio 2014 at 18:41
https://sites.google.com/a/tartarughedellakirghisia.it/www/vita-sportiva/marathon-trail-lago-di-como-roberto-daino/rob2.jpg
19-20.07.2014
Marathon Trail Lago di Como –  Como (CO)
La mia Marathon Trail Lago di Como
Como 18 luglio ore 17.00: ritiro pettorali.
Eh sì, ci siamo. Domani mattina si partirà per l’ultratrail del lago di Como: per me 64 km, per altri 38 o 105.
Ritiriamo i pettorali, birretta sul lago e via a preparare le ultime cose. In realtà, per quanto mi riguarda, è già  tutto pronto da dieci giorni: al contrario da altre volte, ho deciso di fare tutto con calma. Sono sereno e tranquillo,
sto veramente bene e mi sono allenato tanto.
Mi piace questa sensazione senza dubbi ed ansie.
La notte trascorre tranquilla e alle sei e mezza parto in direzione casa di Vito e Jessica, da lì in pullman a Como.
Eccoci tutti pronti per il via, solito clima allegro da tartarughe . Via!!!
I primi 5km sono in riva al lago fino a Cernobbio, fa molto caldo si crea un serpentone fino alla scalinata: da qui  i più forti corrono, gli altri camminano ( io cammino ).
Ristoro volante e su per il Bisbino. Ben presto le buone sensazioni si trasformano in dubbi. Vomito a metà salita (peraltro provata più volte) e le gambe sono molli come budini …. Sento il ritiro vicino. Decido di arrivare in cima  ugualmente e poi si vedrà. In cima vedo le prime facce conosciute: le tartamogli Sonia e Liviana con Gianluca e Barbara.
Mi dicono che anche altri non stavano benissimo ed è probabile che il gran caldo abbia messo in crisi un po’ di gente.
Gianluca mi porta una coca ed un limone, mi bastano cinque minuti e già mi sento meglio e continuo. Mi inserisco in un gruppetto un po’ lento e arrivo con loro fino al Bugone, primo ristoro. Rifocillato, decido di ripartire subito da solo perché il passo era troppo lento verso il Pian delle Alpi dove si trova il secondo ristoro.
Lungo il tragitto mi aggrego ad Andrea e Samanta novelli sposini: lei forte in salita, lui in discesa e in un attimo siamo al Pian delle Alpi dove trovo Fabio che ha deciso di ritirarsi.
Da qui si scende fino ad Argegno al terzo ristoro, nel frattempo si aggiunge a noi anche Gianmaria che però mi confida che si fermerà al ristoro.
Fa un caldo terrificante e facciamo una doccia vestito prima di ripartire anche perché la salita di Pigra, alle due del pomeriggio, sarà più dura del previsto e mancano ancora 38 km al traguardo!
Arrivati a Pigra i due compagni decidono di fermarsi mentre io proseguo da solo. Questo, mi sprona ad aumentare il passo in direzione salita di Zerla.
Al ristoro c’è poco da mangiare e così mi fermo giusto il tempo di addentare qualcosa. La salita di Zerla è breve ma ripida e conduce al rifugio Boffalora. Corro sempre sulle discese e sui falsi piani: la sensazione è incredibile poichè sono passato dal quasi ritiro ad ottime sensazioni.
Il tragitto Boffalora-Venini  sono 4 km di asfalto in salita, faccio un paio di soste ma oramai sono sicuro di farcela. Finalmente arrivo al Venini,
apparecchio la tavola e mangio qualcosa.
Mancano 150 di dislivello fino alla bocca di Tremezzo e poi sarà tutta discesa fino ad Argegno. Eccomi in cima, sono  carico a balestra, le gambe girano di brutto e corro anche più dei cinghiali che trovo a metà discesa.
L’ultimo tratto di discesa e’ molto ripido, cado un paio di volte ma comunque arrivo agli ultimi due km di asfalto. Sono stato bravo, vedo Vito, Jessica ed Antonio che mi aspettano al traguardo. E’ fatta, sono soddisfatto!
Un ringraziamento a Paolo Barghini, ai compagni di allenamento e ai compagni di cazzeggio del giovedì .
Prossimo impegno lago d’Orta ad ottobre.
“Ciao io vado”
Tags: