Kumano Kodo Japanese Holy Pilgrimage

21 Dicembre 2015 at 10:25

Giovanni Pessina | Dicembre, 2015

Io e Fiona stiamo pianificando le vacanze con la nostra personalissima formula: un viaggio, un paese da visitare, tradizioni e storia da scoprire e naturalmente dedicare una parte della vacanza alla corsa.Tante idee, tutte belle ma appena Fiona dice Giappone la fantasia parte, l’entusiasmo va alle stelle e Giappone sia. Il Giappone è fatto di isole grandi e piccole, quasi settemila, tutte con un loro carattere personale, tutte da vedere, ma troppe da visitare in una vacanza di una ventina di giorni, decidiamo così di concentrarci sull’isola di Honshu la più grande dove si trova anche la capitale Tokyo.

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Arrivati visitiamo Tokyo, Kyoto, Hiroshima, il monte Fuji e corriamo in tutti questi posti, ma questa è un’altra storia. La parte della vacanza di cui parliamo è quella dedicata principalmente alla corsa nel Kumano Kodo. Il nome è di per se affascinate, mi porta in un mondo passato, fatto di scenari naturali, templi di campagna, monaci erranti, villaggi rurali dove la tecnologia, la frenesia, la precisione e l’ambizione del Giappone odierno non sono ancora arrivati. Da secoli i giapponesi considerano la penisola di Kii, dove si trova il Kumano Kodo, sacra, terra abitata da divinità scintoiste e in seguito buddiste. Anche gli imperatori partendo da Kyoto facevano periodicamente pellegrinaggi nel Kumano Kodo e come loro i nobili e la gente comune. Oggi è una meta popolare sia per i camminatori alla ricerca di un contatto prolungato con la natura sia per i religiosi, alla ricerca di una elevazione spiritualee checonsiderano la meditazione il cammino della mente e il cammino la meditazione del corpo. Decidiamo di utilizzare una formula sperimentata cioè prenotare le sistemazioni per la notte e alla mattina mandare i bagagli alla fermata successiva. Dopo un viaggio prima in treno e poi in bus arriviamo all’inizio del sentiero dove,due simpatiche e anziane signore, che non hanno una parola d’Inglese nel loro vocabolario, ma tengono in mano un foglio con scritto i nostri nomi, ci accolgono, ritirano gli zaini e ci indicano un piccolo sentiero senza nessuna indicazione, ci fanno segno di andare. Poco convinti prendiamo il sentiero e subito il mondo cambia: il viaggio inizia.

Il sentiero, che si rivelerà sempre ben indicato, si inerpica tra boschi e colline, in un silenzio totale, l’atmosfera è magica, quasi avvertiamo la presenza di chi, per millenni, è passato prima di noi, passiamo dal buio del bosco fitto al verde di un prato o di un laghetto. Si incrocia pochissima gente, luglio non è la stagione dei pellegrinaggi per i giapponesi e questo ci consente di godere appieno dell’atmosfera sacra di questo luogo. A lato del sentiero si incontrano spesso dei tempietti con immagini di Budda o di Santi Buddisti, alcuni tempi e foresterie per pellegrini in disuso, oggi tutti arrivano in un villaggio per passare la notte. Noi corriamo, ci guardiamo attorno ma anche dentro di noiperché stiamo cambiando, la corsa è la parte principale della nostra giornata, si apprezza l’essenziale come fermarsi a mangiare, vicino ad una sorgente d’acqua con una divinità sorridente che ti fa compagnia, quello che la signora della casa dove abbiamo passato la notte ha preparato. Apriamo una piccola scatola e scopriamo un mondo culinario fatto di tante prelibatezze, un mondo di perfezione e colore, verdure, pesce o carne suddivisi in tanti piccoli assaggi, cibi di cui non conosceremo mai il nome ma che abbiamo apprezzato. La corsa diventa il mezzo per entrare in contatto con questo mondo a noi sconosciuto, esotico ma di grande umanità.

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Alla sera arrivavamo in piccoli hotel o in bed and breakfast tradizionali con il pavimento di tatami e per letto un futon. Dopo la doccia l’Honsen il bagno termale giapponese per togliere al stanchezza dai muscoli e una cena sempre sorprendente per la ricchezza di sapori e per la presentazione. Alla fine del sentiero abbiamo sentito subito la nostalgia per quello che lasciavamo alle spalle ma il ricordo di questo mondo è ancora vivo in noi.

 

Kumano Kodo 5 giorni per 90km.: Takahara, Nonaka, Hongu, Nishi, Nachisan.

Articolo originalmente pubblicato su http://www.worldrunningacademy.com/racconti/kumano-kodo-japanese-holy-pilgrimage-giovanni-pessina/