Nove Colli Running 2012

20 Maggio 2012 at 14:35

Nove Colli Running 2012

L’attenzione suscitata dalla nostra Antonietta Ferrara durante la sua impresa alla Nove Colli Running 2012, ove ha trionfato, ha suscitato tantissime emozioni… da qui potete accedere a quanto di scritto è stato lasciato dai vari soci.

in bocca al lupo campionessa

Cara Antonietta, da anni ormai sei per noi la campionessa.
Sei campionessa di corsa, costanza e chilometri.
Quest’anno hai deciso di rivivere un sogno. L’anno scorso è stato un sogno lungo centoquaranta chilometri quasi. Che sogno!
Quest’anno hai avuto il coraggio di pronunciare di nuovo il tuo traguardo:
duecentochilometri
lo scriviamo tutto attaccato, tutto intero.
Scriviamo duecentochilometri tutto di un fiato, come tu cercherai di correrrli in un sol fiato.
Li correrai con il tuo sorriso, con la tua serenità, con quel tuo bel viso di mamma semplice e amorevole.
In “Bocca Al Lupo” CAMPIONESSA!
 
Perché anche solo ad osare quello che stai per fare si è CAMPIONI!

 

Lettera della Campionessa

Un grande, sincero e affettuoso grazie a tutte le Tartarughe che mi hanno incoraggiato e sostenuto in questa mia incredibile avventura con immensa fiducia e vivendola insieme a me.

Non so descrivere l’emozione e la carica sentita ogni volta che Andrea mi riferiva dei messaggi mandati da tutti voi, dalla nottata passata in bianco in attesa d’avere notizie aggiornate, o dalle ore di macchina del lungo viaggio per essere presenti al traguardo al mio arrivo.

Tutto ciò è continuato anche oltre l’arrivo, con telefonate di complimenti, con gli auguri da parte del presidente, i fiori ricevuti a casa e tutti orgogliosi e felici di essere miei amici.

Lo sapevo, ma ne ho avuto la conferma, di quanto bene mi circondi .

Sono sicura, anzi convinta, di essere arrivata fino in fondo grazie a tutto questo e ovviamente perché le Tartarughe portano fortuna.

Un ringraziamento speciale va ai miei angeli custodi che mi hanno accompagnato per tutta la corsa e che chilometro dopo chilometro mi hanno fatto vivere un’emozione dopo l’altra.

Andrea, la sorpresa di trovarti il sabato mattina alla partenza mi ha riempito di gioia; hai corso con me per 50 chilometri e mi hai difeso dai ciclisti che mi superavano veloci come il vento. Grazie.

Maurizio, presente durante gli allenamenti e sempre presente per 202km, con il tuo supporto tecnico e tattico, la testa fuori dal finestrino e la mantellina pronta da mettermi sulle spalle per non farmi raffreddare ai ristori. Grazie.

Antonio, mi hai sempre sostenuto e incoraggiato, dal primo all’ultimo metro, sempre disponibile a 10 km di corsa insieme per mantenere l’allenamento o a un massaggio per rilassare i muscoli. Grazie.

Che dire poi della maglietta ‘magica Antonietta’ ,del grande striscione trovato al Barbotto, ed esposto ad ogni ristoro fino al traguardo e il ciondolo regalato da tutti voi il giovedì prima della partenza, tenuto al collo per tutta la corsa.

Non ho parole per esprimere ciò che ho provato e ciò che provo tutt’ora, non posso che continuare a ringraziarvi.

Grazie grazie grazie

Con affetto
Antonietta

 

La risposta di Diego

Cari amici questa volta è stata dura.

Sembra quasi la frase di uno che rientra dopo una corsa o una competizione importante, insomma dopo una grande impresa che sembrava che non si riuscisse proprio portare a termine, ho provato anche la stessa sensazione che si prova nel vedere ad un km di distanza lo striscione con scritto arrivo, invece questa volta non è stata causata da me verso di me, ma è responsabile una donna che prima, durante e dopo la sua prova sportiva mi ha fatto patire una sofferenza a tratti anche angosciante ma con unepilogo finale ragazzi da far venire giù il cielo e di far tremar la terra!!

Sono passati due giorni ma niente, l’immagine nella mia mente è sempre la sua la Campionessa, descrivo brevemente cosa rappresenta, la dolcezza, la gentilezza , il suo senso di ospitalità, il suo sorriso sempre e per chiunque, la sua bontà, la generosità, la spontanetà,il suo senso dell’amicizia, la sua voglia di far gruppo, il suo preoccuparsi per gli altri , il suo regalarti un sorriso sempre, la sua costanza, la sua forza mentale, il suo voler sempre portare a termine le cose, il suo abbraccio che non ti scordi più, ecco non tanta roba però di valore.

La campionessa è partita per correre la nove colli running, con la consapevolezza si poterla chiudere, non è una persona che lascia le cose al caso, si è preparata bene, con i suoi lunghi domenicali, con la voglia e l’obbiettivo sempre ben lucido nella sua mente, però con quella calma che la contraddistingue dagli altri, difatti durante questo anno di allenamenti non si è stressata, la sua mente la salvaguardata, perché sapeva che le sarebbe servita per superare tutti i nove colli di quella tremendissima gara e poi, e poi quest’anno ci sono le tartarughe della kirghisia !

Sembrava ad un certo punto che quest’anno si sarebbe ritrovata sola su quelle colline desolate a combattere la fatica , io decido di non iscrivermi, poi ad un certo punto la magia della kirghisia, in pochi giorni si crea un tim di supporto che farebbe invidia a molti campioni, decidono di saltare in auto supporto, assieme ad Antonio il nostro compagno ed amico tartaruga Maurizio Sherpa, non tanto per curare la campionessa ma per tenere sotto controllo la tartaruga Antonio e comunque un aspetto tecnico non da poco con esperienze alle spalle e risultati sportivi eccellenti, poi all’ultimo momento proprio la sera prima, è capitato che salta in macchina anche l’amico delle comunicazioni la tartaruga Andrea, armato di tecnologia tutta racchiusa in una borsetta, è stato in grado di creare RADIO CORSA incredibile essere a casa e sapere tramite la rete, e sms in tempo reale con tanto di filmati e comunicazione diretta la conduzione della corsa della campionessa di giorno e di notte grandissimo Andrea, difatti è proprio dalle sue informazioni che è cominciata la mia avventura.

Mi sveglio sabato mattina Carla, mia moglie, mi stuzzica la fantasia dicendomi, pensa ci fosse almeno il sole potevamo passare una giornata al mare magari arrivando in tempo per vedere la campionessa che taglia il traguardo, la decisione è subito presa, decidiamo di partire, pensiamo forse è una pazzia otto ore di macchina per poi magari….. ma non fa nulla tanto Andrea mi avvisa qualsiasi cosa succeda,mi dice anche che magari qualcuno delle tartarughe gli sarebbe piaciuto unirsi al viaggio, mi viene in mente tartaruga Edo e sua moglie che dato che è stato un assiduo osservatore dell’andamento di corsa tramite la rete, accetta di unirsi a noi per la spedizione. Partenza ore 5,00 di domenica suona la sveglia alle 4’30 mi alzo guardo il pc e leggo “alla campionessa mancano 70km all’arrivo” , mi viene da ridere e dico cavolo rischiamo di non arrivare per tempo, cacchio campionessa stai per compiere un’impresa straordinaria calcolo il tempo di gara e mi viene un coccolone, non dico nulla mi stringo a me e penso intensamente alla campionessa, glielo avevo promesso.

Il viaggio risulta essere una sorta di emozioni positive a ripetizione, durante le comunicazioni con la tartaruga scerpa , dovevo anche mentire perché il nostro arrivo doveva risultare una sorpresa per tutti, solo Andrea era al corrente del nostro arrivo , arrivano le informazioni , ore 6,16, “ svegliati !!! si sta compiendo una impresa. Prima donna e settima assoluta” abbiamo un sussulto in macchina grandissima campionessa, poi mi chiama e mi chiede se sono seduto perchè la notizia che mi deve dare è di quelle forti , cazzo dico io dimmi. “ si è ritirato Cudin la campionessa e sesta! Gli rispondo, la cosa più triste del mondo è non essere li con voi , quasi lo Scerpa tenta di consolarmi, trattengo a stento l’emozione sono un vero mentitore, guardo fuori dal finestrino vedo il cartello che mi dice che sono a Bologna.

L’immagine che mi porterò per sempre nel mio cuore, è quello della tartaruga Antonietta Ferrara in arte Campionessa, che arriva al traguardo della corsa nove colli running 202 km che esaudisce il suo sogno , le sue braccia alzate quando vede il Signor Castagnoli che con le braccia aperte aspetta per abbracciare la donna che ha cambiato la storia della sua corsa, la campionessa è sesta assoluta, prima nella classifica femminile con il miglior tempo della corsa, la campionessa raggiunge il podio rito di premiazione, intervista e poi raggiunge tutti i suoi angeli custodi , a gli occhi vivi sguardo commosso, gambe pesanti , pesante come la medaglia che tiene in mano, il diploma con scritto “ donna d’acciaio”, saluta tutti ha la forza per ringraziare anche tutti gli amici che gli anno fatto la sorpresa di esserci il giorno più importante della sua vita sportiva,mi raggiunge mi abbraccia con forza io non posso nascondere un’emozione grandissima , se ne avessi la forza il desiderio è di portarla a casa in braccio, hoo campionessa cosa hai causato in me, forse un giorno riuscirò a dirtelo ora non riesco accontentati di sapere che forse ai cambiato anche il corso della mia storia e sentendo ora dopo qualche giorno tutte le tartarughe che ti sono state vicine durante la tua epocale impresa, di sicuro anche l’affetto che sentono nei tuoi confronti si è amplificato a dismisura, cara

Campionissima Tartaruga D’acciaio, le tartarughe portano bene, tu però porti benissimo alle tartarughe!!!

Grazie di esistere ,
con profonda ammirazione,
Diego.

 

 

La risposta di Edo

Ci sono dei giorni che ti rimarranno impressi per molto tempo… Domenica 20-05-2012 sarà uno di quelli…

Tutto comincia sabato, perchè alle ore 12 parte Antonietta, detta “Campionessa” per affrontare la famigerata e temutissima Nove Colli, 202 km di fatica sulle strade dell’Emilia.

La Campionessa nei mesi precedenti si è allenata tanto e, con la sua solita modestia, diceva che non sapeva se sarebbe riusciata a finirla…

Io e tutte le altre Tartarughe la pensiamo intensamente,sperando che la forza delle nostre menti (vedi il Cappelano pensiero) riesca a darle una mano ad affrontare questa avventura.

Con la solita maestria tecnologica Andrea ci tiene constantemente aggiornati sugli sviluppi della corsa e, in un certo senso è come se fossimo lì con loro.

Ad un certo punto verso le 17 mi chiama il Cappellano (Diego) e mi fa una proposta indecente: “Vi va di andare a vedere la Campionessa???”. Io rimango un po’ basito e,ridendo gli chiedo se l’ha detto a Carla (sua moglie). Lui cosa mi risponde? “E’ stata un’idea della Carla…” Siamo a posto…

Torna la mia di moglie (Daniela), facciamo un piccolo breafing e poi chiamo.

Diego: “Uomo, a che ora partiamo?!?” Grossa risata,e ci si mette d’accordo per le ore 5.

Appena arrivati a Manera partiamo per quel di Cesenatico.

Viaggio divertente, con il piccolo (mica tanto) Luca che mi tiene aggiornato sulla NBA. Ma gli aggiornamenti che ci premevano di più sono quelli di Andrea e di Maurizio (detto Sherpa) che fanno aumentare la voglia di arrivare il prima possibile.

Arrivati ci sistemiamo sul traguardo e cominciamo a vedere centinaia di ciclisti che finiscono la tappa corta della Nove Colli. Le notizie parlano della Campionessa sesta in classifica e prima delle donne!!!

L’attesa è un’inferno… Noi ometti ci spostiamo un po’ più avanti per vedere da lontano se arriva la Campionessa. Mossa non proprio azzeccata… Cmq finalmente arriva la supercampionessa Tartaruga d’acciao al traguardo e viene sommesa dall’affetto di Antonio (marito di Antonietta), Maurizio, Andrea, Daniela e Carla.

Anche noi ometti ci aggiungiamo alla festosa “ammucchiata”.

Tutto ciò seguito dalle foto di rito e dalle interviste doverose per chi ha riscritto il record della Nove Colli femminile! Che dire, se mi fossi perso una giornata così mi sarei mangiato le mani per molto tempo.

Campionessa, per i miei primi 20 km con le Tartarughe mi hai preparato una crostata con tanto di dedica,e io cosa dovrei fare in questo caso? Mi toccherà prendere un marmo di Carrara e farci incidere la dedica per i tuoi 202 km…

Sì cara, perchè tu sei veramente una roccia!!!

Grazie di cuore per le emozioni che ci hai trasmesso.
Edoardo

 Nove Colli Running 2012: il racconto di un lungo sogno!

Io c’ero e non lo scorderò mai!

Domenica 20 maggio 2012 alle ore 12:24, al cospetto della folla ammirata costituita dal pubblico della gran fondo ciclistica, Antonietta percorreva il viale Giosuè Carducci in direzione del traguardo sito presso la Colonia ENI di Cesenatico.

Ad aspettarla io assieme ai nostri compagni di squadra che, dopo una lunga veglia durata tutta la notte, impazienti di sapere come sarebbe finita la corsa, si erano infilati in macchina alla volta di Cesenatico confidando di vederla sfilare trionfate sul traguardo.

L’avventura in realtà cominciava due anni fa, quando Antonietta decise di preparare la sua più grande sfida, correre 200 Km senza sosta.

I suoi amici non erano nuovi a queste sue imprese, più volte in passato aveva ottenuto ottimi piazzamenti in gare sulla distanza della maratona e dei cento chilometri, tanto da ricevere l’affettuoso soprannome di “campionessa”.

Per il suoi compagni di corsa Antonietta è sempre stata una Campionessa. Campionessa di semplicità, determinazione e simpatia.

La grande sfida della Nove Colli le sembrava un traguardo impossibile. Non per questo si è fermata, ha coltivato un sogno senza montarsi la testa o cambiare quella sua semplice e contagiosa simpatia.

A partire dal 2010 ha caricato chilometri su chilometri, riuscendo a non rubare tempo alla famiglia, ai figli, al lavoro o agli amici. Con il passare del tempo i suoi compagni di corsa accoglievano con ironia l’esigenza di dover correre distanze sempre maggiori. Ad ogni non competitiva domenicale per la quale si costituiva un gruppo, ci si organizzava per sincronizzarsi con il doppio giro necessario ad Antonietta.

Poco alla volta ci si abituò, anzi, ci si rassegnò al passo dell’amica che diventava sempre più incessante, efficiente, costante ed inarrivabile per i più… quanti si trovavano a partire con lei, per poi finire misteriosamente sfiancati dopo “solo” venti chilometri!

Antonietta cresceva atleticamente tanto che spesso, quando qualcuno mi vedeva provare a correre assieme a lei, partivano frasi come “ma sei matto, cosa fai? vuoi andare al passo della campionessa? ma vieni qua con noi…”.

Passava così l’inverno 2010/2011, indossando il suo K-Way da tapasciona e superando di volta in volta uomini sempre più forti e attrezzati di lei. Non ci si accorse neppure che era arrivato il momento del suo primo tentativo, la Nove Colli Running 2011.

Ahimè a quel giro le condizioni non furono favorevoli, a causa di un problema alla caviglia destra fu costretta al ritiro a 70 Km dall’arrivo.

Una campionessa è tale anche quando, sconfitta, sa incassare il colpo e torna preparare la sua rivincita.

Iniziava così una stagione 2011/2012, di nuovo dedicata alla preparazione della Ultra-Maratona dei suoi sogni. Nella testa di Antonietta però il piano era diverso.

Quest’anno avrebbe puntato su chilometraggi meno massicci con l’adozione di una maggior cura alimentare.

La sua “tabella” non prevedeva però allenamenti complessi con ripetute ed integrazione scientifica a base di vitamine, sali e amminoacidi. Il suo piano contemplava meno chilometri distribuiti in maggior sedute di allenamento, ad un passo più emotivo che misurato, e la scelta di cibi semplici, biologici e poco conditi.

Anche la preparazione assumeva la dimensione semplice e di cuore di Antonietta!

I risultati non tardarono, consegnandole un ottima prestazione alla Maratona di Reggio Emilia nel dicembre del 2011 e poi un secondo posto di categoria alla Maratona di Piacenza 2012. Le premesse c’erano tutte, la snellezza e l’abbronzatura di Antonietta facevano capire che la preparazione era quasi terminata.

Giovedì 17 maggio 2012 Antonietta si reca all’ultimo raduno delle sue amate Tartarughe prima della gara. Ci apparve giustamente tesa, ma molto concentrata.

Noi della squadra si abbraccia attorno a lei, con il simbolico dono di un ciondolo della Tartaruga la salutiamo e le auguriamo in bocca al lupo.

Antonietta sa che sarà accompagnata dal marito Antonio, dall’amico Maurizio e che i pensieri di tutta la squadra saranno con lei.

Arriva sabato 19 maggio… tutto è pronto e scopre la prima sorpresa organizzata dai suoi compagni di squadra, Io mi presento al via per offrire assieme ad Antonio e Maurizio supporto tattico in gara.

Le Tartarughe si stanno prodigando per accompagnare al meglio la loro Campionessa.

Saranno a breve ripagate!

Allo scoccare del mezzogiorno la gara parte, Antonietta si accoda al gruppo di testa e assieme ad una compagna di viaggio affronta i primi venti chilometri a passo obbligato. Il sorriso è sul suo viso testimonianza che sta vivendo una favola, il suo sogno.

Passano i chilometri e il sorriso continua a contagiare, ad ogni ristoro la Campionessa arriva serena, felice e dona un grazie a tutti coloro che incontra sul passaggio.
Il passo è i quelli giusti, la media è sempre costante e quando avvisata dell’ottimo posizionamento lei continua a ripetere “a me basta finire”.

Finirai campionessa, e come se finirai!

Nel frattempo la Campionessa sta compiendo un altra magia, qualcosa che ha il nome di “fedeltà ai colori e agli amici”. Pioggia, vento, caldo e freddo non la distolgono mai da suo desiderio di indossare la Tartaruga di cui è fiera rappresentante per ogni singolo metro della gara, e anche quando indossa il suo giacchino per la pioggia, il suo pensiero è sempre quello che la canotta tecnica della squadra sia sempre il campo più esterno e visibile.

Se solo tutti gli atleti del mondo avessero un reale e sincero attaccamento ai loro colori, che sport migliore avremmo ogni giorno…

Non sembra neppure vero, ma i chilometri e i colli passano. Al tramonto sono più di novanta e i colli superati sono quattro.

Siamo in cima al Barbotto, il mitico colle di Pantani, il gran premio della montagna. Antonietta sta per passare seconda! strepitoso! è quattordicesima in classifica generale… i suoi compagni di viaggio preparano un accoglienza degna della loro regina dei chilometri.

Maurizio ha preparato uno striscione che recita “Fantastica Antonietta”, i grandiosi volontari del ristoro si prodigano per illuminarlo al meglio quando ecco che Antonietta arriva a cortissima distanza dalla testa della gara femminile… con il solito sorriso e con i soliti mille ringraziamenti.

Il tempo di una pasta in bianco e di un bicchiere di Coca Cola e la nostra riparte nel buio.

Anche questa è la magia di Antonietta, che concluder questa avventura bevendo solo acqua, qualche bicchiere di Coca Cola, con due piatti di pasta e qualche fragola nello stomaco… non un sale, non un gel, figuriamoci una medicina. Antonio sintetizza benissimo la filosfia “camopionessa” – arrivare sino a qui per poi prendere anche solo una medicina per arrivare in fondo alla vorrebbe dire vanificare un anno di preparazione – che etica!

Nel frattempo sfruttando una precaria connessione dati, usando la pagina facebook della squadra e inviando SMS incomincio un tom-tom informativo che permette di mantenere la squadra informata quasi in tempo reale.

Cresce la tensione a casa e le telefonate arrivano sempre più frequenti e per tutta la notte.

Le notizie che mando sono sempre più incredibili. Antonietta è in testa alle donne. Antonietta è decima, nona, ottava… la commozione sale in noi che la seguiamo lungo il percorso, lei resta semplice e determinata verso suo unico scopo: “voglio solamente finire la gara, questo è il mio desiderio” continuava a ripetere mentre pennellava passo dopo passo il suo capolavoro.

L’atmosfera magica di questa notte arrivava anche ai nostri compagni attraverso i racconti telematici che telegraficamente postavo, riuscii anche a postare qualche video.

Il piccolo universo Tartarughe stava esplodendo in un susseguirsi di frasi che riferivo puntualmente alla Campionessa! Chi telefonava, chi mandava un SMS, chi postava su facebook. Atonietta nel frattempo non faceva altro che alimentare la magia di quella notte continuando a correre con il medesimo passo della partenza e recuperando minuti e minuti sulla testa della gara.

Arriva il chilometro centoquaranta si sente l’unica lamentela di tutta la gara “mi da fastidio la lampada frontale”…

Non mi faccio ripetere due volte la frase, scendo dalla macchina e inizio a correre a fianco della mia amica sorreggendole la luce. Capisco che la compagnia non è poi così sgradita, quindi decido di effettuare un veloce cambio di vestiti e torno a correre con lei.

I chilometri alla fine saranno cinquanta, i cinquanta chilometri più indimenticabili della mia breve vita podistica.

Proprio in questi momenti aumenta la commozione nel gruppo che segue Antonietta. Lei resta allegra e calma. Sembra impossibile veder sfilare gli altri concorrenti con i volti imbruttiti dalla fatica e dalla distanza e osservare invece Antonietta serena, come se stesse correndo da trenta chilometri.

La sensazione ormai si fa meno sfocata, la nostra amica avrebbe davvero potuto vincere!

Parte la comunicazione a Diego, che nel frattempo non aveva chiuso occhio. Assieme alla moglie Carla e al figlio partono coinvolgendo Edoardo e Daniela. Una macchina con un comitato di accoglienza speciale stava viaggiando alla volta di Cesenatico, la Campionessa meritava una nuova sorpresa… comunque sarebbe andata, quella notte era stata un trionfo!

Io nel frattempo stavo sempre correndo a fianco della mia amica e con lei dividevo il crescere delle sensazioni e delle emozioni che l’avvicinarsi del traguardo procuravano.

Antonietta si faceva sempre più seria, in fondo anche la sua semplice e strabiliante resistenza doveva avere un limite, e in quel momento lei stava varcando quella linea di demarcazione. Era evidente, anche se con la dolcezza che la distingue sempre non voleva caricarmi di questa preoccupazione.

Qualcuno direbbe che stava sperimentando il passaggio dalla resistenza alla resilienza. Secondo me Antonietta stava semplicemente assaporando una stanchezza fortissima resa più difficile da controllare per via delle emozioni ancora più forti che stava vivendo.

La situazione cambiò drasticamente all’ascesa dell’ultimo colle, quando una nuovo vigore prese possesso della Campionessa.

Riconobbi di nuovo la luce negli occhi della mia amica e per quanto gambe, fiato e fisico fossero evidentemente provati dalla distanza ormai impressionante (i chilometri ormai erano centosettanta) Antonietta riprese a scalare di passo deciso, a correre in pianura e volare in discesa.

Magico fu il sorpasso di Antonio Mammoli, vincitore della Nove Colli 2008 e finisher di diverse edizioni. Il simpatico campione passò quasi un testimone alla nostra eroina, consegnandomi uno sguardo che valse più di mille parole, uno sguardo di ammirazione infinita! “E’ fortissima” il suo unico commento!

La discesa fu meno piacevole, la gran fondo ciclistica stava per arrivare.

Non sono noto per essere un coraggioso, ma la forza della Campionessa mi pervase e mi vidi costretto a fare da scudo umano ad Antonietta.

I successivi quindici chilometri furono tutt’altro che piacevoli, forse questo è l’unico neo di una gara così magica… il confronto con la contemporaneità ciclistica è parecchio sconvolgente.

Anche questo intoppo non piegò la nostra, che passo dopo passo raggiunse la pianura e finalmente il cambio di testimone degli ultimi dieci chilometri.

A questo punto era giusto che Antonio corresse con Antonietta!

Io smetto di correre e appena Antonietta riparte mi abbandono ad un pianto liberatorio…

Saranno stati i cinquanta chilometri, che io mica sono un “campionesso”, in realtà la commozione ormai era a livelli stellari:  Una piccola grande donna stava per sedersi sull’altare dei titani della corsa!
Con Maurizio mi fermo qualche minuto a riflettere su questa giornata passata assieme, che ha cambiato indelebilmente le nostre vite e inciso un ricordo nel nostro cammino di amicizia.
Nel frattempo la nostra minuta, dolce, graziosa e gentile amica stava andando a vincere!Così fu, con quel sorriso che ormai aveva calamitato decine e decine di persone lungo il lunghissimo percorso Antonietta si affaccio dalla curva finale.

Ancora con un’azione fluida e leggera percorse il rettilineo finale.

Ad attenderla, oltre che agli amici giunti da casa, Mario Castagnoli, l’organizzatore della gara. Nei suoi occhi si dipinse il riassunto di quella notte. La gioia trasmessa nel vederla finalmente al traguardo, lui che aveva capito molti chilometri prima quello che stava succedendo, il riassunto di ventiquattro lunghissime ore di podismo.

Antonietta ha concluso la sua Nove Colli Running in 24 ore e 24 minuti circa, battendo di trenta minuti il record del tracciato, classificandosi prima donna assoluta a due ore e mezza dalla seconda donna. Davanti ad Antonietta solo cinque uomini, dietro a lei tantissimi bravi ed arditi podisti!

Antonietta ha consegnato ai suoi amici e compagni di squadra un impresa che va al di la dell’immaginabile, consegnando ad una squadra con meno di una anno di vita un primo posto di enorme valore internazionale e un messaggio di estrema potenza, passione ed amore.

Grazie Antonietta!

Andrea

 

 

 

Nove Colli Running 2012: Un Sorriso Lungo… Nove Colli

Sono passati alcuni giorni, ma ho dovuto far decantare un po’ le emozioni, altrimenti avrei scritto un’ enciclopedia. Il gesto sportivo di Antonietta non crea la solita fredda ammirazione, ma entusiasmo e partecipazione. Ha vissuto la 9 Colli non come una impresa, ma come la possibilità di vivere per lungo tempo la gioia di correre.Ha corso con una visione francescana del percorso: la strada non era dura, ma era sorella strada,il colle non era un ostacolo, ma era fratello colle, la fatica non era nemica,ma compagna di viaggio,il ristoro era un dono per il quale ogni volta ringraziare.

Mi fermo qui. Non vorrei fare una versione rivisitata del Cantico delle Creature e provocare in qualcuno una visione mistica tale da decidere l’anno prossimo di correre la 9 Colli col saio, scalzo e cantando con le braccia al cielo inni di gioia.

Vorrei trasmettervi quanto sia stato davvero emozionante ed entusiasmante seguirla nella sua impresa.

Sono rimasto disorientato quando, arrivata al ristoro del ventesimo km, dove veniva dato il via volante, l’ho vista fermarsi, mentre altri partivano e gustarsi un piatto di pastasciutta rossa leggermente pepata ( dopo tutto erano le 14 e aveva consumato fino ad allora solo la solita colazione!).

Non conoscendoli, non ha preso per tutta la prova un solo integratore (neanche un grammo di sali minerali) andando avanti solo con acqua minerale gasata, coca cola, un altro piatto di pasta (in bianco questa volta), 2 tazze di brodo, qualche crostatina, 2 fette di prosciutto (cedendo alle insistenze di Andrea ) e fragole miracolose a volontà. Tutti alimenti trovare ai ristori.

La semplicità, la serenità, l’umiltà, il dialogo con concorrenti e volontari e il sorriso sono stati la caratteristica di tutta la sua competizione.

Al contrario di altri che aggredivano il percorso, lei lo ha “vissuto”.

Andrea ha deciso prima dell’alba di correrle vicino per una cinquantina di chilometri, lasciando poi il posto ad Antonio per il gran finale. Risalito in auto, mentre lo portavo all’arrivo, aveva un sorriso e una luce nuova e non riusciva a trattenere le lacrime: quei 50 km lo avevano caricato di una gioia incontenibile (il vero uomo si distingue anche per questo!!).

Durante tutto il percorso, Antonietta si è guadagnata la simpatia degli organizzatori: basta vedere la foto dell’arrivo con quale entusiasmo Mario Castagnoli le corre incontro a braccia aperte.

Trascinata a forza sul palco e costretta a dire qualcosa, con l’imbarazzo di essere al centro dell’attenzione, le sue parole sono state quasi esclusivamente di ringraziamento.

La chiamiamo Campionessa, ma non entrerà mai nella parte e quasi se ne vergogna.

Tutti i grandi appellativi con cui cerchiamo di rivestirla non li sentirà mai “suoi” e le scivoleranno via senza scalfire la sua semplicità.

Mi immagino lo sforzo che dovrà fare ogni volta che verrà chiamata su un palco per ricevere gli applausi per quello che ha fatto ( Alberto non potrà esserle d’esempio visto l’impaccio che dimostra anche lui).

Se la costringessimo a tenere una conferenza su come affrontare questa prova forse riusciremmo a farle dire solo due parole: “sentila e vivila”.

L’entusiasmo con cui è stata seguita passo passo Antonietta( alcuni amici non ce l’hanno fatta a stare davanti al computer, ma hanno dovuto correre in auto all’arrivo) è stato l’apogeo del clima che si è instaurato nella società. Atmosfera che è cresciuta pian piano nelle riunioni del giovedì, nelle uscite domenicali, nelle maratone. Ha cominciato a diventare tempesta con la partecipazione e l’entusiasmo per l’avventura nel deserto di Alberto e l’interesse suscitato dai suoi racconti. Infine, la gita all’Elba, ha consolidato ancor più l’armonia e il legame del gruppo.

Nelle “tartarughe” ogni singolo trova il suo spazio, è unico e contribuisce a far grande il gruppo. Ognuno è un pezzo del motore trainante.

Ogni tartaruga che abbia una emozione da mettere in gioco trova persone pronte a condividerla e supportarla, che sia essa una bella tapasciata, corsa, gita, un percorso d’allenamento che diventa parte di una storia per il sudore lasciato, una bevuta in compagnia o……

Nessuna emozione è banale nelle tartarughe.

Volevo essere telegrafico, ma con le Tartarughe della Kirghisia è facile lasciarsi “ trasportare”.

Maurizio